sabato 29 agosto 2015

Tasse, Renzi rilancia: "Via Tasi e Imu".

Tasse, Renzi rilancia: "Via Tasi e Imu". Tensione all'Aquila

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Pesaro, 25 agosto 2015 - Dopo il bagno di folla del Meeting di Cl a Rimini, il premier Matteo Renzi, fresco di ferie appena terminate, fa un passaggio più 'politico' a Pesaro.  Ed esordisce col botto. "Il prossimo anno toglieremo Tasi e Imu per tutti". Concetti già noti, ma insistere giova. "In Italia la tassazione è esagerata", continua, e bisogna abbassare le imposte ma per fare questo "non basta un anno". Pienone per il presidente del Consiglio al Teatro Rossini, dove però non sono mancate le contestazioni 
Lite fra contestatori: leghisti (con ruspe giocattolo) vs centri sociali
PROTESTE ALL'AQUILA, SALTA LA PRIMA TAPPA - Anche l'accoglienza all'Aquila, dove Renzi è atterrato nel tardo pomeriggio, non è delle migliori: nel capoluogo abruzzese, ancora devastato dopo il terremoto del 2009, l'arrivo del premier è stato preceduto da proteste, tanto che il presidente del Consiglio è stato costretto ad annullare la prima tappa alla nuova sede del Comune. Aspettando Renzi, un gruppo di manifestanti ha scandito slogan e esibito striscioni: "L' Aquila libera, mai la mafia, non la vogliamo", si legge. E ancora: "Renzi non ti vogliamo, vattene". Ad inscenare la contestazione, in particolare, i comitati "3 e 32" e "Ombrina mare". Tra la folla e le forze dell'ordine c'è stato anche un piccolo contatto subito arginato dal cordone di sicurezza. Ferito un agente. Scontri si sono verificati anche vicino alla sede della seconda tappa della visita.  (VIDEO)

I SOLDI PER LA RICOSTRUZIONE ORA CI SONO - "No agli annunci shock, no agli annunci show, no alla mediatizzazione di L'Aquila, sì a una discussione di merito sulle questioni aperte". Così il premier Matteo Renzi ha esordito nel suo discorso al Gran Sasso Science Institute dell'Aquila. La visita del primo ministro era stata annunciata più volte, e poi smentita, da circa un anno e mezzo. Il capo del governo ha spiegato di non aver voluto mettere piede in città in precedenza, perché "non mi era chiaro lo scenario".  
Renzi assicura che "i soldi per la ricostruzione post-sisma ora ci sono" e promette un monitoraggio accurato sui cantieri entro il prossimo anno. "La questione è garantire, da qui alla primavera-estate 2016, un punto sistematico dando la massima apertura e trasparenza ai lavori. Diamoci appuntamento - continua Renzi - da qui a un anno per andare a verificare i singoli cantieri con la priorità del centro storico e verificare passo dopo passo la situazione economica di questa Provincia".  Per la ricostruzione dei Comuni del cratere sismico ci sono a disposizione circa 6 miliardi di euro stanziati dal Cipe a ridosso della vigilia di Ferragosto.
VIA LE TASSE, IL DISCORSO A PESARO - Abbassare le tasse, insiste Renzi al teatro Rossini di Pesaro, restituisce "equità sociale" e non lo si fa "per guadagnare consensi". Tranne un breve passaggio sull'immigrazione -  In Europa "se ne sono accorti ora che perché tocca anche loro" - tutto il discorso del premier è programmatico, politico e volto al futuro. Non è disposto, il premier, a farsi frenare sulla corsa riformista: "Ci portano mezzo milione di emendamenti? Una risata li seppellirà", afferma guardando ai 600mila emendamenti di Calderoli e della Lega al ddl Boschi. "Te c'hai la tigna? Ma noi ce l'abbiamo più di te. Non ci facciamo bloccare dallo spauracchio degli emendamenti. Non ci faremo fermare da qualche cultore del blocco". "Se vuoi cambiare le cose non cerchi di bloccarle - ha aggiunto - Ti immagini se noi ci facciamo bloccare da qualcuno che pensa di farci paura con lo spauracchio degli emendamenti? Noi resisteremo un minuto di più di quelli che resisteranno con gli emendamenti".
Ricordando che la "prima cosa fatta sono gli 80 euro", Renzi ha aggiunto che "abbassare le tasse è una scommessa che non si fa solo per un anno. Abbassare le tasse sul costo del lavoro è una cosa di buon senso. Il prossimo anno togliamo Tasi e Imu per tutti", poi "nel 2017 ci possiamo concentrare sull'Ires cioè sulle tasse sulle imprese, oggi al 31% e portarla al 24% sotto la Spagna, e poi per il 2018 intervenire sull'Irpef".
"Ora lancerè l'hashtag #riformeanticasta", spiega poi il premier. "Dall'anno scorso abbiamo messo un tetto agli stipendi dei manager, e non è un tettuccio. C'è qualcuno che approfittando degli organismi costituzionali, approfitta e non si taglia lo stipendio". E poi economia su economia: "Quest'anno abbiamo fatto più sette per cento dall'evasione, non è molto ma è un passo avanti", insiste Renzi.
E poi basta con le risse politiche, implora Renzi lustrando la sua idea di riforme: in Italia "c'è sempre una rissa costante e permanente dove l'obiettivo non è il bene comune ma far le scarpe a quello accanto. La legge elettorale adesso dice una piccola cosa sacrosanta, chi arriva primo governa e gli altri fanno opposizione per 5 anni".
Quanto al Pil, Renzi spiega: "Ad agosto ho visto grandi polemiche sul pil che cresce poco. Per mesi siamo stati in una situazione di difficoltà del pil e ora che torna a crescere i giornali dicono: 'cresce poco'. È chiaro che l'0,5 non basta ma, guardando, i numeri stanno cambiando".
Il premier torna anche sul tema dei non troppo amati sindacati: "Abbiamo dimezzato i permessi sindacali: il sindacato è una cosa bella ma se riduci i permessi non fa male. Noi abbiamo il maggior numero di sindacalisti e politici e se noi riduciamo il numero un pò non è un attacco al sindacato ma è un modo per dire fai meglio il tuo lavoro. Le parole d'ordine? Ridurre, semplificare: "Noi vogliamo un'Italia un pochino più semplice. Dobbiamo semplificare, ridurre e ridurre per avere un paese più semplice".

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