martedì 11 agosto 2015

Il militante sull'Unità: Renzi fai cose più di sinistra.

Il militante sull'Unità: Renzi fai cose più di sinistra. La risposta: vincere elezioni unica cosa non di sinistra

Il premier risponde alle lettere di critica sul quotidiano vicino al governo, rivendicando la bontà delle azioni svolte fino ad oggi

Il militante sull'Unità: Renzi fai cose più di sinistra. La risposta: vincere elezioni unica cosa non di sinistra
di An.L.
"Me lo fai dire con una battuta scherzosa? L'unica cosa non di sinistra che abbiamo fatto è stata... vincere le elezioni". Matteo Renzi usa queste parole per rispondere a un lettore dell'Unità che gli chiede conto dell'operato del governo. Il quale governo, sostiene il militante, non fa "cose di sinistra", alludendo ad una celebre frase di Nanni Moretti. Facendo un riferimento alle europee del 2015 dove il Pd ha preso il 40 per cento (ma con il 58,68% di affluenza) e le amministrative e regionali di maggio 2015 dove invece c'è stato un drenaggio consistente di voti verso l'astensionismo e, in minor misura, il M5S, dice l'Istituto Cattaneo, e la perdita di regioni chiave come la Liguria, storicamente di sinistra, Renzi vede il bicchiere mezzo pieno.
"Elezioni vinte" - "Alle regionali abbiamo recuperato Piemonte, Sardegna, Abruzzo, Campania e Calabria perdendo solo in Liguria", dice infatti. Dati sulle politiche non ce ne sono perché le ultime si sono tenute nel 2013 e sono state vinte da Pierluigi Bersani - candidato premier e segretario del partito - che no è riuscito a formare un governo. L'incarico è stato poi dato a Enrico Letta, rimasto in carica fino al febbraio del 2014. Quando l'allora capo dello Stato Napolitano affida il testimone a Matteo Renzi (allora sindaco di Firenze) che, come il predecessore, ha formato un governo "dalle larghe intese" inserendo nella rosa di ministri diversi esponenti del centrodestra.
 
Obiettivi - Per Renzi "qui c'è una sinistra che vince e governa. E l'obiettivo può essere anche più ambizioso", afferma. Ricordando che il Pd è la più grande formazione di centrosinistra europea, per Renzi "si può fare meglio, sempre. Ma - continua il premier - se alziamo la testa e guardiamo quello che accade in Europa dove la sinistra non vince nemmeno alla lotteria forse - afferma il segretario e premier - dovremmo valorizzare di più quello che stiamo facendo". 
Qualcosa più di sinistra - Il militante del Pd però insiste: ci vuole più sinistra. Evidentemente provvedimenti quali il Jobs Act (contratto di lavoro a tutele crescenti che sostituisce il tempo indeterminato), riforma della "Buona Scuola" (che prevede il preside-manager e l'ingresso di finanziamenti privati nella scuola pubblica), la legge elettorale chiamata Italicum (che introduce i capilista bloccati, scelti dalle segreterie, alla Camera dei deputati) e la riforma del Senato (con senatori a nomina regionale), in discussione in queste settimane in Parlamento, non devono apparirgli come "cose di sinistra". Renzi non si scompone. E spiega: "Posso dirti nel merito che si può sempre fare qualcosa più di sinistra". Ed elenca alcuni dei provvedimenti portati avanti dal suo governo quest'anno: c'è tutto quello appena citato. Più gli 80 euro in busta paga, fiore all'occhiello dell'operato renziano. "E' un elenco provvisorio e comunque non basta. C'è ancora molto da fare - spiega Renzi -. Però queste cose sono state fatte. E per me sono cose di sinistra". 
Italicum - Sull'Italicum - uno dei suoi provvedimenti più contestati, blindato dalla fiducia durante i suoi passaggi parlamentari - sottolinea che con questa legge elettorale "abbiamo tolto il rischio di tentazioni neocentriste".
Lavoro - Sul lavoro i dati Inps registrano "risultati molti incoraggianti, anche grazie alle politiche che abbiamo messo in campo con il Jobs Act. Non è un immaginario quadro roseo, ma una prima tendenza, reale e consistente, su cui costruire e investire ancora. E sulla nostra determinazione puoi contarci", dice Renzi rispondendo ad una elettrice in tema di lavoro. In realtà l'occupazione, secondo i dati Inps non è in crescita e la maggiore stabilità dei posti di lavoro riguarda trasformazioni di contratti a termine in tempo indeterminato, spinti dagli incentivi, sgravi sulla contribuzione, che la Cgil aveva definito "un regalo alle imprese". 
Rai - Sulla Rai Renzi, in barba alle enunciazioni di principio dei tempi della Leopolda ("via i partiti dalla Rai"), dice di essere sicuro della bontà della scelta del suo partito che ha votato tre consiglieri (secondo una perfetta spartizione politica dei membri del Cda Rai) e indicato tramite il governo il Presidente e il Direttore generale. I tre consiglieri di amministrazione della Rai votati dal Pd "faranno meglio di chi li ha preceduti" e anche i vertici si distinguono per "la competenza" è la convinzione del premier. E la competenza "viene prima di tutto" perché la Rai "deve essere messa in condizione non solo di essere risanata sui conti, come è stato fatto, ma anche di essere rilanciata sui contenuti", scrive.
Expo: i conti alla fine - "Per me l'Expo è andata bene. O meglio: sta andando bene, perché è ancora lunga", ha detto Renzi rispondendo a un'altra lettrice che gli chiede il suo parere sulla polemica sul numero di biglietti venduti. "Quanti saranno i visitatori alla fine? Non lo so, faremo i conti dopo il 31 ottobre. Io so che dall'Expo sono passati e continueranno a passare - sottolinea il premier - decine di personalità di tutto il mondo. E milioni di cittadini che vogliono nutrire il pianeta valorizzando lo stile di vita italiano, i nostri prodotti e i nostri valori".

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