sabato 9 maggio 2015

Civati lascia il gruppo Pd e attacca Renzi

Civati lascia il gruppo Pd e attacca Renzi, dalla prima Leopolda al 'no' alla fiducia sull'Italicum

. Politica

Dalla prima Leopolda nel 2010 al 'no' alla fiducia dell'altro ieri fino all'uscita, oggi, dal gruppo parlamentare dem. Pippo Civati, 39 anni, esponente tra i più determinati della minoranza dem anti-Renzi ha infatti dato seguito a quanto già in sostanza annunciato dopo l'approvazione dell'Italicum, cioè il suo 'addio' al gruppo Pd della Camera. Si sistemerà nel gruppo misto ed è intenzionato a non mollare nella sua battaglia politica contro il premier-segretario. Gli fa subito eco, alla sua sinistra, Sel che si dice intenzionata, con Nicola Fratoianni, a sciogliersi per dare vita "al più presto" ad una forza politica in grado di dare voce "alle tante distanze dal Pd che sono vicinanze a Sel"."Siamo pronti a mettere in discussione l'assetto dei nostri gruppi parlamentari e del partito perché sappiamo che oggi è il tempo per costruire una risposta" ha aggiunto. Prima al Post poi all'Ansa e infine sul suo blog Pippo Civati ha motivato cosi' la sua decisione: "Non ho più fiducia, non sosterrò il governo e per questo lascio il gruppo del Pd. Esco dal gruppo. Per coerenza con quello in cui credo e con il mandato che mi hanno dato gli elettori, non mi sento più di votare la fiducia al governo Renzi. La conseguenza è uscire dal gruppo". "Tanti di noi amano far politica e ci hanno dedicato così tanto tempo, in questi anni. A un certo punto, senza preavviso, è semplicemente capitato che un giorno alcune persone con cui pensavamo di aver condiviso questa visione hanno cambiato idea. Mi spiace per chi ha cambiato idea ma per quel che mi riguarda continuerò a farlo con tutti quelli che lo vorranno. Secondo me sono tantissimi". E ancora: Nel Pd hanno promosso e approvato, senza voler parlare di leggi elettorali, riforme del lavoro e della Costituzione, cementificazioni e trivellazioni, e ce li siamo trovati in tivù a deridere le ragioni di chi difende l’ambiente o crede che il futuro passi attraverso soluzioni differenti. Peccato (soprattutto per loro): perché invece il futuro sarebbe a portata di mano, basterebbe imparare a sposare tradizione e cambiamento, coniugando cose antiche come i diritti e nuovissime come l’innovazione". Un taglio netto con il passato recente: nel 2010, nemmeno un secolo fa, Civati apri' la prima  Leopolda con quello che allora era il suo compagno di viaggio e di idee nei tentativi di 'rottamazione' della vecchia guardia del Pd, ma che sarebbe diventato di lì a poco il suo avversario, sia pure militando ambedue nello stesso partito: prima gareggiando contro Renzi alle primarie dem del 2013 (arrivò terzo, dopo Renzi e Cuperlo: intanto aveva a già non votato la fiducia al governo Letta delle larghe intese), poi incalzando l'ex-sindaco e quindi premier-segretario ad ogni sua iniziativa non condividendola fino al 'no' alla fiducia sull'Italicum. Un crescendo di contestazioni politiche sfociato oggi nel suo addio al gruppo Pd, anche se proprio ieri Renzi, riferendosi anche a Civati, aveva detto di voler tenere "tutti dentro" il partito.

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