martedì 24 febbraio 2015

La Repubblica risarcisce il re e la "beffa" nel caso Eternit , "imputazione sbagliata"

La Repubblica risarcisce il re e la "beffa" nel caso Eternit , "imputazione sbagliata"

. Cronaca
Non e' stata una bella giornata per la magistratura italiana. La Repubblica dovrà risarcire Vittorio Emanuele, principe di Savoia per ingiusta detenzione. Quarantamila euro, niente ovviamente rispetto al danno provocato al discendente di casa Savoia. Era stato il pm Woodcock, lo stesso che sta facendo il processo a Berlusconi a Napoli per la "compravendita" di senatori, a portarlo prima in carcere e poi a processo. Sempre assolto. Altro pasticcio, e' quello del poliziotto prosciolto. Vincenzo Puliafito, era stato inquisito sempre da Woodcock, per avere ricevuto una "mazzetta" da Vittorio Emanuele. Assolto, ma sputtanato ed in più' mazziato per vere speso oltre 140 mila euro in spese legali. Ora c'e' pero' un parere del Consiglio di Stato, chiesto dal ministero dell'Interno, a sancire che la richiesta di rimborso di Puliafiato merita accoglimento. Chissa' perche' in magistratura se si sbaglia non paga. Tutti a dire che le sentenze sono sentenze e che non si possono discutere. Ma quando sono contrarie, perché nessuno interviene? Anzi molti magistrati continuano tranquillamente a svolgere indagine delicate. Arriva poi la "beffa del caso Eternit, "imputazione sbagliata", secondo la Cassazione e no ai risarcimenti. Il processo torinese per le morti di amianto era prescritto prima ancora del rinvio a giudizio dell'imprenditore svizzero, Stephan Schmidheiny, 67 anni. Il capo d'imputazione non solo era sbagliato, scrive la Cassazione, ma anche "contrario al buon senso". Avrebbe dovuto essere processato "per lesioni e non per disastro". Lezione giurica della Cassazione: "Il Tribunale ha confuso la permanenza del rea o con la permanenza degli effetti del reato, la Corte d'Appello ha inopinatamente aggiunto all'evento costitutivo del disastro eventi rispetto ad esso estranei ed ulteriori, quali quelli delle malattie e delle morti, costitutive semmai di differenti o delitti di lesioni e di omicidio".

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