mercoledì 16 settembre 2015

David Gilmour: "Pink Floyd addio, ora faccio da me"

David Gilmour: "Pink Floyd addio, ora faccio da me"

Alla vigilia del disco solista Rattle That Lock, il chitarrista della storica band dice basta. Niente più tour e dischi, se non da solo. Ecco perché

David Gilmour oggi (69 anni) e ai tempi dei Pink Floyd
David Gilmour oggi (69 anni) e ai tempi dei Pink Floyd
Redazione Tiscali
Basta così. Le residue speranze di rivedere assieme i Pink Floyd sono rimaste schiacciate sotto le frasi lapidarie con cui David Gilmour, chitarrista e tra le voci principali della grande band inglese, ha parlato di passato e futuro alla vigilia dell'uscita del suo nuovo album solista. Il disco si intitola Rattle That Lock, prodotto assieme a Phil Manzanera (chitarra dei Roxy Music), è un concept che segue (alla maniera di Joyce) le vicende e i pensieri del protagonista sulle cose quotidiane e più in generale su quelle del mondo. In tutti i negozi dal18 settembre. Mentre Gilmour fa i conti con la sua ingombrante storia musicale, e i signori Pink e Floyd che l'hanno contraddistinta.
"E' stato bello: ora basta" - Il musicista ha passato in rassegna il tempo (36 anni se si arriva al disco postumo della band The Endless River) trascorso in una delle formazioni seminali della musica del XX secolo. Dal 1968 ad oggi è stato la chitarra dei Pink Floyd, subentrato allo scomparso Syd Barrett, il diamante pazzo con il quale condivideva la passione per la cultura visionaria dell'epoca, quella per la chitarra e la ricerca sonora. "Per il 95% del tempo che abbiamo passato assieme siamo stati una bella compagnia" ha detto Gilmour, "il 5% restante influenza quel che ricordo del periodo". I grandi stadi, gli allestimenti scenografici faraonici, le folle sotto il palco? "Tornare a quel genere di spettacolo non mi darebbe alcuna gioia, non sarebbe piacevole, posso quindi dire tranquillamente addio a quella fase".
Tributo a Wright, nuovo tour - Il14 e 15 settembre David Gilmour farà tappa del suo nuovo tour in Italia. Prima data all'Arena di Verona. Quella successiva, a Firenze. "Se suonerò da solita alcuni brani dei Pink Floyd? Perché no, sono divertenti" ha detto. Alcune cose sono escluse per pudore, come Echoes, da sempre legata alla doppia voce, la sua e quella del tastierista dei Floyd, Richard Wright, scomparso nel 2008. Tanto a tenere viva la memoria progettuale della band britannica ci pensa Roger Waters, vera mente progettuale di tanti capolavori rimasti nella storia del rock.

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