giovedì 10 gennaio 2013


Il Pd chiude le liste. Bersani: "Ci sentiamo vincenti". Ma non mancano le polemiche: in rivolta il Pd sardo

"Più che i favoriti ci sentiamo vincenti". Lo ha detto il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, al termine della Direzione del partito, che ha approvato le liste all'unanimità. "La presenza femminile nelle liste è intorno al 40 per cento. Una rivoluzione femminile da valorizzare e segnalare" ha affermato Bersani aprendo la riunione di direzione. Poi ha affermato: "La lepre da inseguire siamo noi e tutti faranno la gara dietro di noi. Noi siamo pronti alla guida del paese". Sulla stessa linea anche Enrico Letta. "Dei 38 capilista 15 sono donne" ha detto il vicesegretario illustrando le liste e negando uno scontro tra Roma e il partito sul territorio.
Alta tensione tra segreteria nazionale e Pd sardo - Crescono i malumori nel Pd sardo dopo la composizione delle liste da parte della direzione nazionale senza l'intesa con la delegazione sarda guidata dal segretario regionale, Silvio Lai. Dopo le dimissioni annunciate dal capogruppo Pd in Consiglio regionale della Sardegna, Giampaolo Diana, arrivano le dimissioni del vicepresidente del Gruppo, Marco Espa, e l'autosospensione dalla carica di segretario regionale dei giovani democratici, Mauro Usai.A Cagliari, i segretari provinciale e cittadino, Thomas Castangia e Yuri Marcialis, si sono detti pronti a rimettere il proprio mandato in attesa delle decisioni della direzione regionale, convocata a porte chiuse giovedìalle 16:30 ad Oristano. Giuseppe Frau ha annunciato le dimissioni irrevocabili da vicesegretario provinciale, esprimendo "sconcerto". Uno strappo arriva anche dal consigliere regionale, Giuseppe Cuccu, che ha scritto al segretario Pierluigi Bersani, per comunicargli le dimissioni da componente dell'Assemblea nazionale del partito, mentre un altro consigliere regionale, Chicco Porcu (alle primarie schieratosi con Renzi) si è autosospeso dal partito e ha chiesto al segretario regionale di "non capeggiare una lista che mortifica la Sardegna". 
Da Grasso a Capacchione: i nomi forti - Tra i nomi 'forti' degli 'esterni' ci sono quelli dell'ex procuratore Antimafia Piero Grasso che guiderà le liste in Senato in Lazio e quello della giornalista anti-camorra, Rosaria Capacchione capolista in Campania per il Senato. In corsa con il Pd ci saranno l'ex dg di Confindustria, il 'bocconiano' Giampaolo Galli (in Lombardia) ma anche l'ex segretario della Cgil Guglielmo Epifani (capolista in Campania 1 alla Camera). E, sempre dal mondo dei sindacati arriva Giorgio Santini, numero due della Cisl. Diversi i nomi degli esterni di area cattolica. Ci saranno, tra gli altri, Edoardo Patriarca, presidente del Centro Nazionale per il Volontariato ed Ernesto Preziosi, ex presidente dell'Azione Cattolica, la storica Emma Fattorini e Flavia Nardelli, candidata in quota renziana e figlia del segretario Dc Flaminio Piccoli (che dovrebbe correre come capolista in Piemonte 1 'soffiando' all'ultimo il posto di capolista all'ex ministro del Lavoro Cesare Damiano). Dalla società civile arriva anche Valeria Fedeli, tra le fondatrici del movimento 'Se non ora quando?' (capolista in Toscana per il Senato).
Due 'outsider' anche dal mondo della stampa - Due 'outsider' anche dal mondo della stampa, l'ex numero due del 'Corsera' Massimo Mucchetti (in Lombardia per il Senato) e il direttore di Rainews24, Corradino Mineo (capolista in Senato in Sicilia). In quota Renzi arriva anche Yoram Gutgeld, direttore di McKinsey. Il sindaco di Firenze porta in Parlamento i suoi fedelissimi, tra gli altri, Lino Paganelli, Simona Bonafé e Luca Lotti oltre che gli ex parlamentari Paolo Gentiloni ed Ermete Realacci. In Parlamento sbarcheranno anche i giovani del comitato per le primarie di Pierluigi Bersani Roberto Speranza (capolista in Basilicata), Alessandra Moretti e Matteo Giuntella. Insieme all"uomo-macchinà delle primarie Nico Stumpo. Oltre allo storico Miguel Gotor. Soddifatta l'ala franceschiniana. Il presidente dei deputati porta in Parlamento diversi dei suoi fedelissimi, tra gli altri, Antonello Giacomelli e Francesco Garofani. Rientra per il rotto della cuffia la deputata Paola Concia (numero 3 in Abruzzo).

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