venerdì 25 gennaio 2013

DISCARICHE ABUSIVE A PALMAROLA


DISCARICHE ABUSIVE A PALMAROLA
di Brunella Maggiacomo
Oltre 150 tonnellate di rifiuti, tra cui rifiuti speciali pericolosi e ingenti quantità di altri rifiuti, quali materiale di risulta proveniente da lavori edili e plastico da imballaggi, scarti di materiale elettrico, rottami di imbarcazioni in vetroresina. È questo l’esito della maxioperazione portata a termine dalla Guardia di Finanza sull’isola di Palmarola, la minore delle isole ponziane. Due le discariche che gli uomini delle Fiamme Gialle hanno sequestrato al termine di una intensa attività di indagine e che ha portato anche alla denuncia di un imprenditore ponzese. Il sequestro era inserito nell’ambito di una più ampia operazione a tutela dell’ambiente è stata portata a conclusione dai finanzieri del gruppo di Formia, coordinati dal maggiore Luca Brioschi, e della Sezione Operativa Navale di Gaeta, coordinata nelle operazioni dal maggiore Luigi Siniscalco.
Nei giorni scorsi, infatti, due discariche abusive sono state scoperte e poste sotto sequestro sull’isola di Palmarola, territorio dichiarato di interesse comunitario e classificato a protezione speciale.
Complessivamente sono state rinvenute oltre 150 tonnellate di rifiuti, tra cui rifiuti speciali pericolosi (barattoli e fusti di vernice) e ingenti quantità di altri rifiuti speciali, quali materiale di risulta proveniente da lavori edili (calcinacci, mattonelle, tubi in rame e plastica), materiale plastico da imballaggi, scarti di materiale elettrico, rottami di imbarcazioni in vetroresina.
Le indagini, durate alcuni mesi, si inquadrano nell’ambito di un più vasto piano di controllo e di vigilanza sulla gestione del ciclo dei rifiuti urbani speciali, sia quelli destinati al trattamento sulla terra ferma, che quelli gestiti e trattati sul territorio isolano.
Sono stati vagliati pertanto i singoli aspetti dell’intera filiera, a partire dal trasporto, passando alla verifica delle quantità effettivamente trasportate, fino alla destinazione finale.
Tale meticolosa attività investigativa ha permesso agli uomini della Sezione Operativa Navale di Gaeta ed ai colleghi del gruppo di Formia di giungere all’individuazione del responsabile, un imprenditore edile ponzese che è stato deferito a piede libero all’autorità giudiziaria di Latina per le violazioni previste dal codice dell’ambiente per attività di gestione di rifiuti pericolosi e non pericolosi non autorizzata e per distruzione e danneggiamento di un habitat all’interno di un sito protetto.

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