Sophie Marceau, il no alla Legion d'onore e il principe saudita
L'attrice del Tempo delle mele rifiuta la medaglia: "L'ha
già avuta il boia". E ora si scopre che quella data al principe ben
Nayef era un'onorificenza 'su ordinazione'
Parigi, 11 marzo 2016 - Fa discutere, in Francia ma non solo, il 'gran rifiuto' di Sophie Marceau,
che alle soglie dei 50 anni ha rispedito al mittente la prestigiosa
medaglia della Legion d'onore con la netta spiegazione: "L'ha già avuta
un boia". L'attrice, che molti ricordano dolce adolescente ne 'Il tempo
delle mele', si riferiva all'onorificenza consegnata dal presidente
Hollande al principe saudita Mohammed ben Nayef, classificato come il
boia visto che - spiega la Marceau - il Paese del Golfo ha il record
delle decapitazioni.
L'Eliseo minimizza: "Lo facciamo spesso con le personalità straniere". Ma non a tutti sta bene l'affrettata spiegazione, e i giornali ci scavano su. In particolare il sito di Causette - mensile politico femminile francese - il giorno dopo lo scandalo rivela "la vera storia" della Legion d'onore al principe e ministro dell'Interno saudita. In pratica l'onorificenza non è stata un moto spontaneo, ma è stata espressamente richiesta da ben Nayef: una medaglia 'a comando' che fa molto discutere soprattutto perché che Francois Hollande non ha battuto ciglio e ha risposto alle richieste come nulla fosse.
Il giornale pubblica oggi un imbarazzante scambio di e-mail tra l'ambasciata di Francia a Riad e alti funzionari dell'Eliseo. Nella corrispondenza top-secret, l'ambasciatore di Parigi in Arabia Saudita, Bertrand Besancenot, stila una lista di 'buoni motivi' per assegnare il 'brillocco' napoleonico al numero due della monarchia wahabita, accusata di violare i diritti umani.
Le Ong parlano di settanta esecuzioni dall'inizio anno, di cui oltre quaranta in una sola giornata. La Legione sarebbe un gesto nei confronti del futuro re Saudita - argomenta Besancenot nella e-mail del 2 marzo, rivelando tra le righe l'insospettabile: "Rispondere alla sua richiesta di ricevere la Legion d'Onore in un momento in cui intende rafforzare la sua statura internazionale mi pare indispensabile". Da Parigi, Jerome Bonnafont, consigliere per il Medio Oriente del ministro degli Esteri, Jean-Marc Ayrault, ribatte: "Nessun motivo per non farlo" e aggiunge una raccomandazione: "Serve riserbo con i media ma senza nasconderlo, altrimenti verrà interpretato (da Riad) come un'umiliazione, se (i giornalisti, ndr.) ci chiedono qualcosa risponderemo 'lotta a Isis e partenariato economico e strategico'. Chiaramente, per compensare, aggiungerei elementi 'diritti umani' tra i contenuti del discorso". Due giorni dopo, il 4 marzo, Mohammed Ben Nayef verrà accolto tra gli onori all'Eliseo.
L'attrice del Tempo delle mele rifiuta la medaglia: "L'ha
già avuta il boia". E ora si scopre che quella data al principe ben
Nayef era un'onorificenza 'su ordinazione'
L'Eliseo minimizza: "Lo facciamo spesso con le personalità straniere". Ma non a tutti sta bene l'affrettata spiegazione, e i giornali ci scavano su. In particolare il sito di Causette - mensile politico femminile francese - il giorno dopo lo scandalo rivela "la vera storia" della Legion d'onore al principe e ministro dell'Interno saudita. In pratica l'onorificenza non è stata un moto spontaneo, ma è stata espressamente richiesta da ben Nayef: una medaglia 'a comando' che fa molto discutere soprattutto perché che Francois Hollande non ha battuto ciglio e ha risposto alle richieste come nulla fosse.
Il giornale pubblica oggi un imbarazzante scambio di e-mail tra l'ambasciata di Francia a Riad e alti funzionari dell'Eliseo. Nella corrispondenza top-secret, l'ambasciatore di Parigi in Arabia Saudita, Bertrand Besancenot, stila una lista di 'buoni motivi' per assegnare il 'brillocco' napoleonico al numero due della monarchia wahabita, accusata di violare i diritti umani.
Le Ong parlano di settanta esecuzioni dall'inizio anno, di cui oltre quaranta in una sola giornata. La Legione sarebbe un gesto nei confronti del futuro re Saudita - argomenta Besancenot nella e-mail del 2 marzo, rivelando tra le righe l'insospettabile: "Rispondere alla sua richiesta di ricevere la Legion d'Onore in un momento in cui intende rafforzare la sua statura internazionale mi pare indispensabile". Da Parigi, Jerome Bonnafont, consigliere per il Medio Oriente del ministro degli Esteri, Jean-Marc Ayrault, ribatte: "Nessun motivo per non farlo" e aggiunge una raccomandazione: "Serve riserbo con i media ma senza nasconderlo, altrimenti verrà interpretato (da Riad) come un'umiliazione, se (i giornalisti, ndr.) ci chiedono qualcosa risponderemo 'lotta a Isis e partenariato economico e strategico'. Chiaramente, per compensare, aggiungerei elementi 'diritti umani' tra i contenuti del discorso". Due giorni dopo, il 4 marzo, Mohammed Ben Nayef verrà accolto tra gli onori all'Eliseo.
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