sabato 14 marzo 2015

Ulivi a rischio, epidemia di Xylella mette a rischio anche la Pasqua

Ulivi a rischio, epidemia di Xylella mette a rischio anche la Pasqua

"Potrebbe essere la prima settimana Santa in cui non saranno distribuiti i tradizionali ramoscelli di ulivo nella domenica delle Palme se si vuole evitare la diffusione di una epidemia che sta facendo strage di piante secolari che dal Salento in Puglia potrebbe estendersi in tutta Europa". E' questo, secondo la Coldiretti, uno degli effetti della lotta alla diffusione della Xjlella, fastidiosa responsabile del disseccamento degli ulivi, poiché la schiusa delle uova dell'insetto vettore della malattia, la sputacchina, inizierà proprio nei giorni che precedono la Pasqua e ciò renderà molto pericoloso scambiarsi i tradizionali rametti d'ulivo, simbolo della pace nel mondo.
Battaglia per difendere le piante millenarie - Gli insetti ancora giovani di sputacchina - precisa la Coldiretti - risultano stanziali, sono soliti vivere sulle erbacce presenti ai piedi degli olivi. Buone pratiche colturali adeguate, interventi periodici, tesi all'arieggiamento delle piante e miglioramento dello stato vegetativo, possono ridurre in maniera imponente tali vettori, senza alcun impatto ambientale. "Inizia una battaglia contro il tempo per difendere le storiche piante millenarie e salvare un bene dell'intera Umanità", ha detto il presidente di Coldiretti, Roberto Moncalvo, sottolineando che "è necessario garantire l'impegno delle istituzioni, gli interventi necessari e le risorse adeguate per salvare un bene pubblico che tutto il mondo ci invidia".
Crowdfunding per salvare gli ulivi - Con l'hashtag #savemonumentalolives su Twitter è stata lanciata una petizione popolare per coinvolgere la società civile nell'azione di tutela ambientale e del paesaggio contestualmente all'avvio della prima raccolta di fondi utile a finanziare la ricerca per debellare la Xylella fastidiosa con il metodo del crowdfunding ambientale e dare così la possibilità ai milioni di italiani e stranieri che amano il Salento di contribuire concretamente.
Batterio noto da oltre 130 anni - L'iniziativa della Coldiretti è stata lanciata in occasione della visita del presidente Roberto Moncalvo e della giunta nazionale in Puglia. "La ricerca - sottolinea la Coldiretti - ha un ruolo determinante perché fino al 2013 in Europa non c'era traccia di Xylella e il batterio pare fosse conosciuto (da 130 anni) solo nelle Americhe e a Taiwan. Colpisce anche alberi da frutto e piante ornamentali, diffusissime in Salento, ma per fortuna la vite ad oggi risulta immune". Il 'complesso del disseccamento rapido dell'ulivo', sottolinea Coldiretti, in base a quanto emerso anche in occasione dell' "International Symposium on the European outbreak of Xylella fastidiosa in olive", che ha riunito ad ottobre 2014 ben 200 ricercatori provenienti da venti nazioni diverse, rischia di allargarsi pericolosamente oltre quest'area di primo insediamento e diffusione.
Coldiretti: impegno Parlamento per stato di calamità - Dopo la deliberazione di stato di emergenza per l'epidemia di Xylella fastidiosa del Consiglio dei Ministri, che ha nominato commissionario straordinario Giuseppe Silletti, "è necessario un risoluto impegno di tutto il Parlamento affinché sia resa possibile la dichiarazione di stato di calamità naturale". E' quanto afferma la Coldiretti nel sottolineare che per la gravità ed il rischio di diffusione dell'epidemia "non va considerato un problema esclusivo del Salento dove si contano ben 11 milioni di piante d'ulivo, piuttosto italiano e comunitario, con l'auspicio che il carattere di estrema urgenza delle misure da attivare possa raccogliere l'impegno comune di tutte le forze politiche".
Governo inneschi urgenti misure di sostegno - "Con la declaratoria di stato di calamità naturale - precisa la Coldiretti - sarebbero immediatamente innescate urgenti misure di sostegno in favore degli imprenditori olivicoli, quali sgravi della contribuzione previdenziale agricola e del settore della trasformazione, sospensione o dilazione delle scadenze fiscali agricole previste per i soggetti agricoli professionali e postergazione di ogni scadenza di mutui e investimenti per 5 anni, interventi indispensabili a garantire un futuro ad imprese olivicole, cooperative, frantoi e vivai salentini". Coldiretti chiede che l'Unione Europea, "oltre a monitorare quanto sta accadendo in Puglia, disponga efficaci misure di rafforzamento dei controlli alle frontiere e finalmente l'embargo avverso le aree da cui proviene il batterio, come ad esempio il sud America e un doveroso periodo di quarantena delle piante provenienti da Paesi extra Ue, al fine di bloccare il commercio di materiale vegetale infetto".
Operazioni salva ulivi in zona focolaio - Una dimostrazione delle buone pratiche salva ulivi, per bloccare la diffusione della epidemia della Xylella fastidiosa che sta provocando il disseccamento di centinaia di piante nel Salento, è stata avviata dalla Coldiretti con il taglio dei rami degli ulivi infetti, aratura del terreno e bruciatura delle ramaglie. L'iniziativa viene realizzata in un campo agricolo di circa 50 ettari sulla strada provinciale che collega Cavallino a Caprarica, una delle ultime zone focolaio individuate, dove i segni di essiccamento sulle chiome degli ulivi si stanno diffondendo aggredendo sia gli esemplari ultracentenari presenti sia quelli più giovani.
Contro Xylella  servono buone pratiche agronomiche - Ci vuole la "massima lucidità - ha detto Moncalvo - perché le eradicazioni vengano fatte in modo intelligente e prevalga quello che stiamo mettendo in campo, ovvero le buone pratiche agronomiche che servono perché questa emergenza non si diffonda ulteriormente. Il piano antixylella del commissario Silletti - ha detto ancora - è un piano importante nei numeri e va affrontato con lucidità, gestito con la ricerca al nostro fianco, perché non possiamo permetterci di distruggere più del necessario un patrimonio cosí fondamentale come l'Ulivo in questo territorio".

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