domenica 29 marzo 2015

Airbus 320: Quando Der Spiegel scrisse: "Schettino, vi sorprendete che sia italiano?", ora choc teutonico, altro che "Schettinen"...

Airbus 320: Quando Der Spiegel scrisse: "Schettino, vi sorprendete che sia italiano?", ora choc teutonico, altro che "Schettinen"...

. Politica
All'indomani della tragica notte del 2013, quando la nave Costa Concordia affondo', causando 32 morti, per la scelleratezza del suo capitano Schettino, la stampa mondiale si scateno' in una gara di antiitalianismo. Ma nessuno riuscì a superare il caustico commento dell'autorevole settimanale tedesco Der Spiegel:"Mano sul cuore, ma vi sorprendete che il capitano fosse un italiano? Vi potete immaginare che manovre del genere poi l'abbandono della nave potessero essere decise da un capitano tedesco o britannico? Conosciamo tipi del genere dalla vacanze al mare, maschi bravi, capaci di parlare con le dita e con le mani, in principio gente incapace di fare del male, ma bisognerebbe tenerli lontani da macchinari pesanti e sensibili, come si vede". Vecchi rancori, perché forse i tedeschi che  in massa hanno voluto cancellare il loro passato, così come in massa vi avevano aderito, non perdonano pero' ancora, nemmeno alla terza o quarta generazione, il "tradimento" dei loro nonni all'alleato germanico. E la solita noiosa solfa degli italiani "razza inferiore", mafiosi (come se la criminalità organizzata non esistesse in tutto il mondo) capaci solo di mangiare la pizza e suonare il violino. Quest'ultimo visto più come aspetto accatonesco che come riconoscimento musicale. Schettino ovviamente e' storia ben diversa da quella di Andreas, trasformatosi oltre che in suicida (sempre se verra' tutto accertato al termine dell'inchiesta) in un insospettato  assassino di massa, che avrebbe agito in modo freddo e lucido. Ed ora verrebbe facilmente da rispondere al settimanale: "Mano sul cuore, vi sorprendete che Andreas sia tedesco?". Anche se in realtà non e' così, noi italiani siamo diversi dai tedeschi e lo siamo sempre stati, ma ognuno ha le sue disgrazie ed anche i suoi eroi, e da noi non sono mai stati pochi. Poi il destino ogni tanto ci mette lo zampino. E visto che il mondo da sempre e' imprevedibile, e' sempre meglio non avventurarsi in giudizi globali e non rispondenti alla verità, che poi nascondono nature fatte di antichi pregiudizi e antiche ma ancora attuali smanie di superiorità. Ora la Germania dovra' metabolizzare il suo choc con il suo Andreas.

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