venerdì 5 febbraio 2016

"In tv c’è l’uomo che mi fece sfregiare con l’acido. Ho deciso di uscire a cena fuori"

"In tv c’è l’uomo che mi fece sfregiare con l’acido. Ho deciso di uscire a cena fuori"

Lucia Annibali scrive al Corriere per commentare la comparsa in Tv di Luca Varani che è stato intervistato da Franca Leosini per Storie Maledette

Lucia Annibali
Redazione Tiscali
"Ero fuori a cena mentre in tv c’era l’uomo che mi fece sfregiare con l’acido”. Queste le parole scritte al Corriere della Sera da Lucia Annibali, la donna che ha subito la terribile aggressione ordinata dal suo ex fidanzato, Luca Varani, che giovedì sera è apparso sul piccolo schermo intervistato da Franca Leosini per il suo programma Storie Maledette. Varani è stato condannato in Appello a 20 anni come mandante dell’aggressione, ma ha fatto ricorso. Il 10 maggio comincia il processo in Cassazione.
Il racconto di Lucia al Corriere -  Il giorno in cui l'imputato Varani chiese attenzione per fare le sue dichiarazioni spontanee ai giudici, io sono uscita dall’aula del tribunale. Allo stesso modo stavolta sono uscita di casa mentre parlava in tv. Sapevo da settimane dell’intervista ma non ho mai preso in considerazione la possibilità di guardarla, spiega la giovane al quotidiano perché: "La verità è sempre una sola e non posso accettare che si provi a metterla in discussione. Non ho bisogno che qualcuno mi racconti com’è andata o che mi spieghi che cosa ho provato in quei momenti. Soltanto io sono autorizzata a farlo”.
 
Non ho approvato ma ho accettato la scelta dei miei genitori - Ho sperato fino all’ultimo che anche i miei genitori scegliessero di non ascoltare, che scegliessero di non aggiungere dolore al dolore. Ma loro sono genitori e io, da figlia, ho capito e rispettato la loro decisione di guardare l’intervista. Che, a ben vedere, a qualcosa è servita anche a me: il gran giro di telefonate ricevute da chi mi chiedeva “vedrai la tv?” mi ha permesso di risentire persone che non sentivo da mesi e che non finirò mai di ringraziare.
Il parere sulla trasmissione della Leonini  “Mai – è stato il commento alla trasmissione – sarò spettatrice di chi dà spettacolo di sé e del mio dolore. Le mie orecchie sono sorde a quell’uomo”. “ La verità processuale afferma Annibali di certo non può essere riscritta a piacimento fuori da un’aula giudiziaria né da un imputato già condannato due volte né da una trasmissione televisiva.

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