venerdì 19 febbraio 2016

Erasmus, 10 motivi per cui chi lo fa trova lavoro prima.

Erasmus, 10 motivi per cui chi lo fa trova lavoro prima. Soprattutto se è italiano

di FRANCESCO GERARDI 
Li hanno chiamati, con una definizione involontariamente ridicola, "cervelli in fuga", come le galline del film di animazione di qualche anno fa. Li hanno chiamati «choosy», pretenziosetti. Sarà anche vero, ma intanto i numeri ci dicono che gli studenti universitari e i laureati italiani che vanno all’estero fanno piuttosto bene, e che conviene fare l’esperienza dell’Erasmus. Uno studio della Commissione europea sull’Erasmus+ ci racconta, infatti, una realtà ― ammettiamolo ― un poco sorprendente, considerati i ripetuti allarmi che da varie parti sono stati lanciati in questi ultimi anni sulle condizioni della scuola e del sistema universitario italiano. L’Erasmus Impact Study Regional Analysis fa emergere le tendenze in quattro macro regioni europee, aggregate dalla Commissione: Nord, Sud (a cui è aggregata l’Italia), Est e Ovest, create anche considerando alcuni comuni comportamenti nei campioni analizzati. Dal quadro emerge un’immagine degli studenti e dei laureati italiani decisamente positiva.

1 - I tempi
1 - I tempi
Un dato che colpisce è che i giovani del Sud dell’Europa si vedono ridurre i tempi di disoccupazione e che gli italiani sono quelli con i risultati migliori: dopo il tirocinio, il 51% riceve un’offerta di lavoro dall’impresa che l’ha ospitato. La media europea è solo del 30%.

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