"E' chiaro ormai da molti anni che alla fine del percorso scolastico troppi ragazzi scrivono male in italiano, leggono poco e faticano a esprimersi oralmente. Da tempo i docenti universitari denunciano le carenze linguistiche dei loro studenti (grammatica, sintassi, lessico), con errori appena tollerabili in terza elementare. Nel tentativo di porvi rimedio, alcuni atenei hanno persino attivato corsi di recupero di lingua italiana", scrivono infatti in una lettera indirizzata al presidente del Consiglio, alla ministra dell'Istruzione  e al parlamento.
L'iniziativa è del Gruppo di Firenze per la scuola del merito e della responsabilità, che ha fatto girare il testo tra i docenti per raccogliere le firme. Secondo i professori, il sistema scolastico non reagisce in modo appropriato, "anche perché il tema della correttezza ortografica e grammaticale è stato a lungo svalutato sul piano didattico".
"La scuola deve essere più esigente"
"Ci sono alcune importanti iniziative rivolte all'aggiornamento degli insegnanti, ma - si fa notare - non si vede una volontà politica adeguata alla gravità del problema. Abbiamo invece bisogno di una scuola davvero esigente nel controllo degli apprendimenti, oltre che più efficace nella didattica, altrimenti né l'impegno degli insegnanti, né l'acquisizione di nuove metodologie saranno sufficienti". Nella lettera si indica quindi una serie di dettagliate linee d'intervento per arrivare, "al termine del primo ciclo" di studi, a un "sufficiente possesso degli strumenti linguistici di base da parte della grande maggioranza degli studenti".


I docenti universitari, dunque, propongono alcune linee di intervento: una revisione delle indicazioni nazionali che "dia grande rilievo all'acquisizione delle competenze di base, fondamentali per tutti gli ambiti disciplinari", che dovrebbero contenere i "traguardi intermedi imprescindibili da raggiungere e le più importanti tipologie di esercitazioni" e l'introduzione di "verifiche nazionali periodiche" durante gli otto anni del primo ciclo: dettato ortografico, riassunto, comprensione del testo, conoscenza del lessico, analisi grammaticale e scrittura corsiva a mano. "Sarebbe utile - affermano - la partecipazione di docenti delle medie e delle superiori rispettivamente alla verifica in uscita dalla primaria e all'esame di terza media, anche per stimolare su questi temi il confronto professionale tra insegnanti dei vari ordini di scuola".
Le adesioni sono arrivate in gran numero: nella lunga lista, tra gli altri, anche i filosofi Massimo Cacciari e Roberto Esposito, gli storici Ernesto Galli della Loggia e Luciano Canfora, i costituzionalisti Carlo Fusaro e Paolo Caretti, i sociologi Sergio Belardinelli e Ilvo Diamanti, la scrittrice e insegnante Paola Mastrocola, diversi i rettori.