sabato 4 febbraio 2017

L'allarme: le api italiane sono minacciate da un insetto alieno

L'allarme: le api italiane sono minacciate da un insetto alieno

Si tratta della vespa velutina, comparsa per la prima volta nel 2012 si sta adesso diffondendo in Veneto, Lombardia ed Emilia

vespa velutina
Una vespa velutina
Redazione Tiscali
Nuova minaccia per le api italiane. Si tratta della 'vespa velutina', detta anche calabrone asiatico, un insetto 'alieno' proveniente dall'Asia che dal Ponente ligure, dove è comparsa per la prima volta nel 2012 si sta adesso diffondendo in Veneto, Lombardia ed Emilia.

L'allarme

A lanciare l'allarme è il Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria (Crea), secondo cui a primavera la popolazione di calabroni asiatici potrebbe "aumentare esponenzialmente".

La vespa velutina

Comparsa in Europa per la prima volta nel 2004 in Francia, la 'vespa velutina' è stata responsabile, secondo i dati forniti dalla Francia stessa, della perdita di alveari pari al 50% con un avanzamento potenziale di 100 km all'anno. Oltre a cacciare direttamente le api all'ingresso dell'arnia, il calabrone impedisce loro di uscire per raccogliere nettare e polline. La segnalazione della diffusione del predatore delle api in Veneto (in provincia di Rovigo), Lombardia ed Emilia, è giunta sul sito della rete scientifica StopVelutina, coordinata dal Crea e comprendente Cnr, Università di Firenze, Università di Pisa e gli apicoltori di Apiliguria.

L'avanzata del calabrone asiatico

"Si tratta sicuramente del calabrone asiatico - ha confermato Laura Bortolotti, entomologa del Crea e coordinatrice di StopVelutina - e purtroppo ora è tardi per mettere in piedi una squadra che individui ed eradichi i nidi. In questa stagione, infatti, i nidi sono già spopolati e le regine di velutina, già fecondate dai maschi, stanno iniziando il periodo di svernamento in attesa di fondare una nuova colonia. A primavera la popolazione di calabroni potrebbe aumentare esponenzialmente".

Ricercatori a lavoro

I ricercatori del Crea sono già al lavoro per avviare una procedura di sorveglianza per la prossima primavera, in accordo con la regione Veneto e quelle limitrofe e con apicoltori, associazioni ed enti competenti. "Occorre - conclude Laura Bortolotti - proseguire e incrementare le reti regionali già avviate nelle regioni fin ora considerate indenni, come quelle di Toscana, Emilia Romagna e Lombardia, e ampliarle al Veneto e a tutto il Nord Italia".

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