sabato 4 febbraio 2017

I fondi per il terremoto arrivano in piccole rate: stanziamento ultimato solo nel 2047

I fondi per il terremoto arrivano in piccole rate: stanziamento ultimato solo nel 2047

Fino ad ora smobilitati meno di 400 milioni e questo spiega i ritardi che denunciano le popolazioni colpite dal sisma

I fondi per il terremoto arrivano in piccole rate: stanziamento ultimato solo nel 2047
Il drammatico e surreale momento dell'estrazione delle 20 casette consegnate ad Amatrice
di Michael Pontrelli   -   Twitter: @micpontrelli
Lo Stato sta finanziando adeguatamente la ricostruzione post terremoto sì o no? L’interrogativo sta incominciando a fare breccia nell’opinione pubblica anche perché è sempre più forte la protesta delle popolazioni colpite dal sisma che hanno dovuto affrontare in completa emergenza l’ondata di maltempo che ha flagellato il centro Italia. Ha provato a dare una risposta alla domanda Franco Bechis sulle pagine di Libero e il quadro emerso è abbastanza sconcertante.

I miliardi stanziati per la ricostruzione arriveranno in 30 anni 

Ufficialmente il governo nella legge di Bilancio ha stanziato 6,1 miliardi di euro a favore dei terremotati, più 1 miliardo per la ricostruzione degli edifici pubblici. Una montagna di soldi che tuttavia secondo quanto scrive Bechis non arriverà subito ad Amatrice, Arquata e negli altri centri distrutti ma in un arco di tempo di ben trent’anni. Nel 2017 i fondi saranno di 100 milioni di euro che diventeranno 200 all’anno dal 2018 al 2047.

Meno di 400 milioni mobilitati dal primo terremoto 

Per il noto giornalista di Libero dal primo sisma del 24 agosto ad oggi sarebbero stati effettivamente mobilitati appena 380 milioni e questo spiega i ritardi come per esempio quello gravissimo nella costruzione delle casette per gli sfollati. Ad Amatrice ne sono arrivate appena 20, quelle assegnate con sorteggio, mentre agli abitanti di Arquata sarebbe già stato detto che le prime consegne potrebbero arrivare a giugno.

In Gazzetta via libera a fondi per l'Aquila a oltre 7 anni dal sisma 

Di chi è la colpa? Secondo la ricostruzione fatta da Bechis è del sistema Paese ovvero della macchina burocratico legislativa che dilata i tempi all’inverosimile. Per esempio il 21 novembre scorso in Gazzetta Ufficiale è stata pubblicata la delibera del Cipe che dà il via libera all'utilizzo di 13 milioni di euro per i rilievi tecnici sulla ricostruzione del sisma Regione Abruzzo. Lo stanziamento risale un decreto del governo Monti del 2012. Dall’evento che ha messo in ginocchio l’Aquila sono passati oltre 7 anni. Il provvedimento ha avuto bisogno di oltre 4 anni per passare da Palazzo Chigi al Cipe. 

Il Paese è a pezzi, il cuore non basta 

Tempi mostruosamente lunghi che confermano quanto denunciato da Luca Telese in un video intervento in esclusiva per Tiscali"A salvare i naufraghi dell'hotel Rigopiano è stato il cuore dell'Italia a mani nude. Ma il Paese è a pezzi" . E denunciarlo non è sciacallaggio, come afferma qualcuno, ma semplice buon senso perchè per esempio è intollerabile che a distanza di 6 mesi i 28 milioni di euro donati dagli italiani tramite sms non siano ancora arrivati ai terremotati. I soldi risultano essere ancora fermi presso la Tesoreria Generale dello Stato per questioni burocratiche, come confermato dal ministro Finocchiaro. Così non si può più andare avanti.

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