martedì 24 maggio 2016

Laureati ma senza la maturità: avevano solo la terza media.

Quattrocento lauree da annullare perchè gli studenti iscritti a quell’Università risulterebbero senza il diploma di scuola superiore. Cioè, hanno solo la terza media. Niente maturità ma poi hanno frequentato i corsi universitari e si sono laureati.

Possibile? Certo che è possibile. Siamo in Italia, non scherziamo. Qui tutto è possibile. Come certi oggetti che in quella scatola proprio non ci vogliono entrare ma se spingi, stiri, tiri poi ci vanno. Siamo in Italia, spingi e ce la fai.
Succede a Chieti, dove la Gabriele D'Annunzio si ritrova, oggi, al centro di un brutto pasticcio burocratico.
Il pasticcio di Chieti, come tutti i pasticci che si rispettano, è tale che alla fine non si sa chi ha ragione e chi ha torto. In realtà gli studenti laureati e mai diplomati, un titolo per iscriversi all'Università ce l'avevano ma era rilasciato da un "Social college" di Fermo, che nessuno all'epoca ha contestato, all'atto dell'iscrizione. Una scuola "autorizzanda" e mai autorizzata i cui titoli, sostanzialmente, erano semplici fogli di carta. Nessun valore ufficiale. Quella scuola ha chiuso da anni ma, intanto, con quel diplomino in 411 (compreso qualche sindacalista che oggi battaglia contro i vertici universitari) si sono iscritti alla Facoltà di Scienze sociali a Chieti e Pescara e si sono pure laureati.
Ora, la vicenda è esplosa e il nuovo rettore con il nuovo direttore generale non sa che fare. Annullare i titoli? Sanare tutto? La questione, in realtà, come spiega bene su Repubblica Corrado Zunino, è ancora più complessa. Lo scandalo è quello della Laurea a punti (vi ricordate la MiraLanza?), questa febbre che ha preso un po' di atenei negli anni scorsi, per cui si riconoscevano, per le triennali, crediti a qualunque cosa: studi superiori specifici, esperienze di lavoro. Così ci si poteva laureare con pochi esami, a volte solo scritti: una passeggiatina con cui fregiarsi del pezzo di carta, appenderlo nel salotto, senza neppure accorgersi che proprio perchè così facile, non valeva più nulla.
Un percorso agevolato che, come un torrente in piena, ha inghiottito di tutto. Pure qualche titolo farlocco.
I "diplomati" del "Social college" si sono iscritti anche ad altre università italiane, hanno fatto valere quei crediti pure altrove, sono distributi ovunque. Cancellare tutte le lauree? O fare finta di niente?
Il rettore di Chieti è allibito. "Devo annullare - dice -. Sarebbe un’omissione non farlo".
Ma come si procede? Sono passati anni, è gente che con quel titolo esercita, ha costruitofamiglia e aspettativa di vita e nessuno gliel'ho contestato quando si sono iscritti. Come si esce da questo pasticcio? Semplice: con qualche altro pasticcio.
Pasticcio su pasticcio: siamo in Italia, vuoi che non troviamo una soluzione?
Ci sarebbe da ridere se non fosse che i "diplomati" del Social college, poi "laureati", oggi con quei titoli lavorano. Lo fanno per lo più nella Pubblica amministrazione. E si occupano di disagiati, di poveri, di emarginati, di bambini. Sono, infatti, assistenti sociali.
Ci sarebbe da ridere se non facesse piangere.

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