sabato 13 luglio 2013

Renzi l'ha spuntata: primarie Pd 15 dicembre aperte a tutti

Renzi l'ha spuntata: primarie Pd 15 dicembre aperte a tutti

Tanto tuono', che alla fine l'ha spuntata. Matteo Renzi ha avuto tutto, o quasi, quello che voleva. Le primarie del Pd per la segreteria si svolgeranno il 15 dicembre e non saranno limitate ai soli iscritti ma saranno aperte a tutti. Proprio come desiderava il sindaco, che vuole sconfiggere "i capicorrente romani". Verra' invece stabilita la separazione dei ruoli tra segretario e candidato premier. Piu' precisamente, il segretario non e' automaticamente il concorrente per palazzo Chigi, ma puo' essere uno degli sfidanti. E' una regola indigesta per il "rottamatore", anche se introdotta per lui, per poterlo fare correre contro Bersani, quando era leader del partito. Difficile disconoscere questa circostanza ed ancora pu' difficile precludere la corsa alle primarie per la leadership del centrosinistra per la corsa a premier, a quell'Enrico Letta, che e' ora al governo con le larghe intese. Il Congresso si svolgera' dunque a breve, come aveva promesso Epifani, subito dopo le primarie. La decisione definitiva verra' ratificata dalla direzione, dopo l'ultima riunione della commissione congressuale di giovedi'. (Oggi se ne e' svolta un'altra). Per la fase congressuale si partira' il 10 ottobre con i congressi locali per arrivare all'inizio della campagna per le primarie a novembre. Hanno gia' annunciato le loro candidature per la segreteria del Pd, Pippo Civati e Gianni Cuperlo (appoggiato da D'Alema), mentre appare probabile la corsa dell'attuale viceministro per l'Economia, Stefano Fassina, che sarebbe il rivale piu' temibile per Renzi. Lo staff del sindaco fa sapere che Renzi decidera' se candidarsi a settembre. "Mi prendero' quest'estate - sono le parole del rottamatore - un po' di giorni per pensare. Decidero' insieme ai sindaci". Ma se saranno loro a decidere rimangono pochi dubbi, insofferenti come sono verso il partito romano, che ritengono non piu' adeguato. Renzi vuole solo aspettare per vedere come andranno le cose a Letta. La sorte del governo rimane la variabile piu' importante per programmare le strategie. Tra l'altro, oggi i sondaggi danno un sostanziale testa a testa tra il premier Letta e Renzi nell'indice di popolarita'. Ed una corsa tra  due in futuro per la premiership appare aperta e dall'esito incerto. Epifani ha accelerato per evitare l'aumento delle tensioni ed il rischio di strappi, fino al pericolo di scissione tra post democristiani e post comunisti, indicato da Franceschini. Anche il governo preferisce non avere un Pd impegnato in liti personali, ma in un confronto a viso aperto. Con l'augurio: "Vinca il migiolre". Intanto il lettiano Francesco Boccia lancia un avvertimento: "Una delle precondizioni della mozione congressuale dovra' essere il sostegno al governo". L'avvertimento e' soprattutto all"amico-nemico" Matteo Renzi.

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