sabato 6 aprile 2013

Renzi: "Un nuovo partito non avrebbe senso". Alleanza con il Pdl? Berlusconi preferisce Bersani ai nuovi del Pd"


Renzi: "Un nuovo partito non avrebbe senso". Alleanza con il Pdl? Berlusconi preferisce Bersani ai nuovi del Pd"

"Avessi detto qualcosa di particolarmente intelligente... ho detto quello che pensa il 95% degli italiani". Matteo Renzi, per nulla intimidito dalle critiche arrivate dal fronte Pd ma anche dal presidente dlela Repubblica, Giorgio Napolitano, insiste sui sul tema secondo cui la politica al momento starebbe "perdendo tempo". Dice Renzi in un'intervista a Radio 105 che a 40 giorni dal voto "non soltanto non sappiamo chi ha vinto e perso, ma non abbiamo la più pallida idea di quando ci sarà un governo".

Giocate come vi pare, ma giocate - "Ho solo detto: giocate come vi pare, ma giocate". Il sindaco di Firenze, parlando della situazione politica, usa una metafora sportiva. "In tutto il mondo ci sono maglie diverse - ha spiegato - non è che in America non ci siano democratici e repubblicani. Basta che giochino: il problema è che qui sono tutti a fare riscaldamento". Renzi ha ripetuto che l'appello a non perdere tempo, "quel che ho detto in questi giorni, non è per aprire una polemica nel Pd: ho detto quel che pensa la maggior parte degli italiani, e che nessuno lì dentro ha il coraggio di dire". Per il sindaco di Firenze, invece di "aspettare un mese" come sta accadendo, "alcune cose si potrebbero fare subito", e c'é "una situazione di difficoltà economica su cui qualcosa si potrebbe fare", per cui "prima si mettono in condizione di far funzionare il Parlamento e meglio è".
No a un nuovo partito - "Uscire e farsi un partito non ha senso, ce ne sono già troppi", ha detto poi riferendosi alle voci secondo cui starebbe per abbandonare la nave, facendo come Giorgia Meloni, ovvero uscire da un grande partito in dissenso col vertice. "Con tutta l'amicizia e la stima - ha detto Renzi - lei è uscita, ha fatto un partito, ma ha appoggiato Berlusconi".

Incarico di governo a me? Ipotesi mai esistita - "E' un'ipotesi che non è mai esistita", a aggiunto il sindaco di Firenze alla domanda se ci fosse stata la possibilità per lui, la scorsa settimana, di salire al Quirinale per ricevere l'incarico di formare il governo. "L'unico Colle che posso frequentare è da queste parti, è Piazzale Michelangelo", ha aggiunto scherzando Renzi, parlando della collina da cui si ha vista panoramica sul centro di Firenze.

Berlusconi si fida di Bersani e non dei nuovi del Pd - "Se devono fare un'alleanza, Berlusconi si fida molto più di D'Alema e Bersani che non dei nuovi innesti del Pd: è da tempo che si conoscono, e più facile che trovino un accordo loro" ha aggiunto commentando l'ipotesi di una possibile alleanza col Pdl. "Non entro in questi temi", ha replicato Renzi, ribadendo di essere interessato ai problemi causati dalla crisi economica anziché alle "discussioni romane".
Renziani contro il direttore dell'Unità - Nella tregua armata tra Bersani e Renzi, si inserisce anche il quotidiano fondato da Antonio Gramsci. Chiamato in causa è il suo direttore, Claudio Sardo, accusato dal deputato "renziano", Matteo Richetti di aver "toppato" con il titolo in prima pagina: "No di Renzi al governo Bersani". In un lungo post su Facebook, Richetti dice senza mezzi termini di aver cambiato idea sul giornalista. "Ho avuto modo di conoscere Claudio Sardo - scrive - e senza difficoltà devo riconoscere che l'ho trovato persona di grande slancio culturale e di pensiero. Uno di quei giornalisti che non antepongono la notizia alla storia. E mi sembrava anche l'uomo giusto per sancire definitivamente la differenza tra propaganda e informazione".
Richetti chiede le dimissioni di Sardo poi si scusa - "Dopo il titolo di oggi de L'Unità devo ricredermi - spiega Richetti -. "No di Renzi al governo Bersani" è esattamente il contrario della verità. Voler dare di Renzi l'idea della persona inaffidabile e che sotto sotto non pensa quel che dice, ci rigetta nella propaganda. Di parte, nemmeno di partito". E allora, incalza Richetti, "i caso sono tre. Tutti gravi. Se il titolo è "scappato", Sardo farebbe bene a lasciare, non serve un direttore distratto. Se il titolo è voluto, Sardo farebbe bene a lasciare, non serve un direttore in malafede. Se il titolo è imposto o suggerito da altri, più contigui alle esigenze di partito (e di parte), Sardo farebbe bene a lasciare, all'Unità serve un direttore", conclude. "Nella cordiale telefonata che mi ha fatto Sardo, mi sono scusato se ho mancato di rispetto ma ho ribadito perché ritengo il titolo di oggi grave". Così il deputato renziano su twitter, dopo il chiarimento con il direttore dell'UNità dopo la richiesta di dimissioni.
Sardo: "Richiesta di dimissioni? Un infortunio" -  "Un titolo può piacere o meno. Ma suggerire le dimissioni di un direttore di giornale per un titolo che non si condivide, mi pare un infortunio. Tanto più se la ragione è l'autonomia de l'Unità, che si presume ferita". Lo scrive su L'Unità il direttore in risposta alle richiesta di dimissioni presentata dal deputato renziano Matteo Richetti. "Quanto al merito del titolo - ha aggiunto Sardo - continuo a pensare che sia una sintesi fedele dell'intervista di Renzi al Corriere della Sera. Renzi ha detto che, arrivati a questo punto, il Pd deve scegliere tra un accordo esplicito con il Pdl e le elezioni anticipate. L'ipotesi cancellata è proprio la proposta di Bersani: un governo di centrosinistra che affronti, provvedimento dopo provvedimento, i numeri critici in Senato". Anche il Cdr si è schierato al fianco del suo direttore:"La libertà di stampa e di informazione non può essere invocata a giorni alterni. E' segno di imbarbarimento arrogante chiedere la testa di un direttore per un titolo non gradito".

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