domenica 27 maggio 2012

Arresti per droga

Fondi, maxi retata di pusher: ecco i nomi




Ultimo aggiornamento Mercoledì 23 Maggio 2012 11:03 Scritto da Redazione Dimmidipiu Mercoledì 23 Maggio 2012 10:00 Questo articolo e' stato letto: 70 volte

Cronaca - CRONACA : LATINA



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Dalla morte per overdose di un giovane di Sperlonga all'arresto di sedici persone. I carabinieri della compagnia di Gaeta, insieme al comandante provinciale colonnello Giovanni De Chiara, hanno presentato ieri i risultati dell'operazione «Skipper» che ha consentito di smantellare un'organizzazione dedita allo spaccio di eroina tra Terracina, Fondi e le città del Golfo di Gaeta. L'indagine condotta di militari del Nor di Gaeta, diretti dai capitani Daniele Puppin e Piero Antonini, ha portato all'esecuzione di sedici misure cautelari decise dal Gip Guido Marcelli su richiesta del pubblico ministero Marco Giancristofaro.







Otto le persone finite in carcere, tra cui il fondano trentacinquenne Mirco Biagiotti, considerato il capo dell'organizzazione. Tre, invece, le persone agli arresti domiciliari mentre per altre sei il Gip ha disposto l'obbligo di firma. Tra questi sei c'è anche Sarah Tramonti, arrestata in flagranza di reato durante l'esecuzione del provvedimento perché trovata in possesso di cinque dosi di eroina.



L'indagine «Skipper» (dal nome di un bar di Fondi utilizzato come punto di incontro da alcuni degli arrestati), parte dagli accertamenti seguiti alla morte per overdose di Salvatore De Paolis, avvenuta il 27 gennaio a Sperlonga. Il primo passo compiuto dai carabinieri di Gaeta è stato rintracciare il pusher che aveva ceduto la dose mortale: Fabio Bartolomei, quarantunenne di Fondi. Ma l'inchiesta si è allargata con il trascorrere dei mesi fino ad arrivare a scoprire una rete di corrieri - quasi tutti tossicodipendenti e quasi tutti residenti a Fondi - che settimanalmente si recavano in macchina o in treno nella zona compresa tra Mondragone, Pineta a Mare e Castel Volturno per acquistare eroina da rivendere nel Basso Lazio. Grazie a circa mille conversazioni telefoniche intercettate durante i quasi cinque mesi di indagini, i militari hanno accertato che al vertice dell'organizzazione c'era Mirco Biagiotti, tra l'altro sottoposto alla misura della sorveglianza speciale. Era lui, secondo gli investigatori, a «investire» quindicimila euro al mese per finanziare i viaggi dei corrieri, ai quali forniva delle schede telefoniche che venivano cambiate di frequente per evitare le intercettazioni. Nonostante questo accorgimento, che rendeva sicuri di sé i pusher al punto che nessuno dei corrieri utilizzava un linguaggio cifrato, i carabinieri hanno seguito ugualmente i movimenti della banda. Secondo lo stile di molti spacciatori, i corrieri non facevano mai acquisti di grossa entità ma portavano con sé al massimo cinquanta grammi di eroina per volta, in modo da diminuire il «rischio d'impresa».

Dagli accertamenti è emerso come alcuni componenti della banda non si facessero scrupoli nello sfruttare, per nascondere la droga, anche i figli adolescenti. L'organizzazione non si limitava a rifornire le piazze di spaccio tradizionali, ma da poco aveva approcciato nuovi «mercati», come ad esempio quello rappresentato dalla numerosa comunità Sikh della piana di Fondi. Altro punto per lo spaccio era il Sert dell'ospedale «Alfredo Fiorini», dove i pazienti venivano avvicinati all'uscita magari dopo aver eseguito la terapia con il metadone. Nel corso dell'operazione sono stati sequestrati circa 100 grammi di eroina e tremila euro in contanti, denunciate a piede libero 4 persone e arrestate in flagranza di reato 10 persone. Ventuno, in totale, le ordinanze di custodia cautelare chieste dal Pm e 16 quelle accordate dal Gip.

Antonio Cardarelli



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